Aperta al pubblico nel 1847, nella centralissima Piazza Maggiore
– oggi dei Signori –, la Biblioteca Comunale
costituisce da un secolo e mezzo il punto di riferimento
privilegiato degli studi cittadini e la memoria storica della Marca
Trevigiana.
Come complesso librario, veramente, la Biblioteca preesisteva a
quella data: al 1769 risale infatti l’acquisizione della
raccolta del canonico Giuseppe Bocchi, al 1810 quella della
notevolissima collezione del canonico Giovan Battista Rossi,
entrambe momentaneamente depositate presso la Biblioteca
Capitolare. Ma solo con l’apertura di una propria sede
l’Istituto poteva dirsi «a servigio degli studiosi e a decoro
della Città», come auspicava il primo Regolamento; anche se ben
presto i locali dovettero rivelarsi insufficienti, sia per il
rapido incremento del patrimonio che per la forzata coabitazione
con la Pinacoteca nata nel frattempo.
L’Amministrazione Comunale optò pertanto per una più
confacente sede, individuandone il sito nel convento già dei
Carmelitani Scalzi in Borgo Cavour e affidando il progetto di
ristrutturazione all’ingegnere municipale Antonio
Monterumici. La nuova Biblioteca venne inaugurata il 27 aprile
1879. L'atrio, arricchito dagli stemmi di famiglie trevigiane e
non, e la superba sala dell’Ateneo, impreziosita dagli stalli
lignei provenienti dalla chiesa della Madonna del Monte,
assolvevano alle funzioni di palestra dell’alta cultura. La
contiguità con il Liceo Canova, collocato al pianterreno
dell’edificio, sottolineava infine l’osmosi –
vivente nella persona dell’abate Luigi Bailo, docente e
bibliotecario per oltre mezzo secolo (dal 1878 al 1932)
– tra insegnamento e memoria del passato.
Da allora la Biblioteca è cresciuta occupando ogni spazio
disponibile (mentre intorno ai chiostri del complesso sorgeva e si
articolava il Museo Civico), con crescente affanno a partire dagli
anni Settanta del Novecento, tanto da indurre
l’Amministrazione Comunale all’allestimento di un
deposito librario esterno dove far confluire 150.000 volumi (1990),
quindi alla creazione di una nuova sede nell’edificio già
della GIL, cui delegare, opportunamente potenziandoli, parte dei
servizi all’utenza (2005).
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